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Farenheit 451 (1966) Regia:
François Truffaut |
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Grazie al dvd ora in edicola ho finalmente visto Farenheit 451. Non che non ci dormissi la notte, ma ero davvero curioso di vedere la trasposizione cinematografica di un romanzo fondamentale come quello di Bradbury. Ero soprattutto curioso di vedere come si sarebbero sposate la sf americana e la sensibilità di François Truffaut.
Beh... Il risultato non è davvero eccezionale. Probabilmente troppi sono stati i compromessi cui ci si è dovuti adattare per poter girare il film e il risultato finale purtroppo ne risente. Farenheit 451 è il primo film a colori di Truffaut, il primo girato in lingua inglese (lingua che il regista non parlava), il primo film americano (anche se girato in inghilterra), e tutte queste novità si vedono...
Lo sviluppo della vicenda è troppo didascalico, non si crea la minima tensione narrativa, l'attenzione del regista si focalizza unicamente sul tema dei libri. Questa scelta offre da un lato le uniche scene davvero emozionanti del film (il rogo dei libri è davvero doloroso), dall'altro rende troppo trasparente l'intento morale della pellicola, banalizzando così anche il romanzo. Il clima che si respira risulta immediatamente datato, non si avverte appieno l'atmosfera allucinante della società descritta da Bradbury. In questo contesto l'assenza di ogni richiamo alla guerra, la riduzione dell'incubo domestico/televisivo, la mancanza della pubblicità invasiva rendono l'ambiente troppo fasullo e la costruzione retro/futuristica quasi fine a se stessa (per quanto interessante). E poi mancava pure il segugio...
Di
buono ci sono sicuramente le idee di Bradbury, e alcune idee
cinematografiche: i titoli di testa (!), Julie Christie nel
doppio ruolo, i dettagli retro (i telefoni, il rasoio), le fiamme, la trovata
nel parco giochi, la neve...
Un po' poco per lasciarmi del tutto soddisfatto.
Il
dvd è arricchito da una serie notevole di documenti: c'è Bradbury
che parla della sua carriera, un making-of che fortunatamente non è la
solita celebrazione del film, un documentario sulla musica (tutti rigorosamente
in inglese senza sottotitoli), il commento alla pellicola di Julie Christie.
(2004)
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