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MATTATOIO
N.5
di Kurt Vonnegut
ed. Mondadori; pagg. 145
"Billy Pilgrim ha viaggiato indietro nel tempo."
Così inizia un romanzo in cui una fantascienza surreale è il pretesto
per descriverci il tangibile, reale massacro della guerra e la distruzione
di una città, Dresda, rasa al suolo dagli Alleati. Il bombardamento avvenne
nel 1943 ma il romanzo si svolge lungo tutta la vita di Billy Pilgrim.
Contemporaneamente. Billy viene rapito dagli abitanti di Trafalmagore
per essere esposto nel loro zoo ed è l'ottica con cui i trafalmadoriani
lo osservano a scandire il ritmo della narrazione. Per loro non si vive
in un punto del tempo: in un colpo d'occhio possono vederti in ogni momento
della tua vita. Il presente perde significato e così lo stupore per quel
che succede. L'attimo della tua morte è una cosa che è lì, congelata,
accessibile in qualunque momento. Muore gente di continuo, in questo libro.
"Così è la vita": non c'è altro da dire. E con la stessa laconica intensità
con cui Billy Pilgrim guarda i trafalmagoriani che guardano Billy Pilgrim
è possibile vedere un insieme sconnesso di scene di vita e morte quotidiane
che in questo mescolarsi indifferente assumono profondità inaudite.
Mattatoio n.5 è un romanzo di guerra ma non di eroi. La moglie
di un ex commilitone, con cui Vonnegut trascorse la prigionia in un lager,
era furente. "Fingerà che eravate uomini anziché bambini e ci faranno
un film... e tutti vedranno che era una cosa bella, così avremo altre
guerre. E saranno sempre combattute da bambini, come quelli che dormono
di sopra." Vonnegut le ha fatto una promessa e il sottotitolo del libro
è La crociata dei bambini. Il romanzo si conclude con Dresda in
macerie. "Si suppone che tutto sia molto quieto dopo un massacro, e così
è, tranne per gli uccelli. E cosa dicono gli uccelli? Tutto ciò che c'è
da dire su un massacro, cose come:
Poo-tee-weet?"
D.N.
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