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IL
SIGNORE DELLE MOSCHE
di William Golding
Oscar Mondadori; pagg. 239; £. 13.000
Questo libro parla al cuore umano del cuore umano ed è spietato.
Durante la guerra, un aereo carico di bambini è abbattuto e precipita
su un'isola disabitata. Nessun adulto sopravvive, i ragazzi si radunano
sulla spiaggia richiamati dalla nota gutturale di una conchiglia marina,
suonata dal più vecchio fra loro, Ralph. Inizia così, su un paradiso di
corallo, un'avventura sfrenata: esplorazioni, piscine naturali, adunate,
mare e cielo assoluti, libertà senza condizioni.
Da una parte i piccoli conducono una vita selvatica e alienata, dall'altra
i più grandi cercano di mantenere il ricordo del passato. Ralph, carismatico
e pieno di buon senso, viene eletto capo, scatenando l'invidia di Jack,
maestro del coro, che salva l'orgoglio trasformando le voci bianche che
dirige in cacciatori e guidandoli nella giungla a caccia di maiali.
Occorre costruire rifugi per la notte, accendere un fuoco per fare segnali
e contare i bambini, ma nell'isola i pensieri si fanno faticosi, la mente
si chiude come una saracinesca. I piccoli iniziano ad avere incubi: una
bestia che striscia e afferra percorre la foresta durante la notte, ma
non può esistere una bestia feroce su un'isola così piccola. Questa è
l'opinione giusta e razionale, eppure sbagliata. Quando il tentativo di
accendere un fuoco si trasforma per distrazione in un incendio, e Piggy,
il ciccione asmatico con gli occhiali appannati dal fumo, cerca il volto
di un bambino con una voglia sulla faccia e non lo trova, quando cade
in ginocchio abbracciato a una roccia e chiede se qualcuno ha più visto
quel bambino, si incomincia a intuire di quale bestia parli William Golding.
È una bestia da cui non ci si può difendere, che non può essere cacciata
e che anche dei bambini innocenti portano con sé: è l'Uomo, è il Signore
delle Mosche.
Se Golding abbia ragione o no è un tema che può scatenare ore di discussione,
di sicuro il libro colpisce nel segno e un gruppo di ragazzi inglesi si
trasforma sotto i nostri occhi in una tribù di selvaggi e assassini senza
una sola protesta della logica e del senso morale.
F.D'A.
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